Blown Away: First Try****

Fattore S
Hendrik é un fiocco di nuvola sfollato con la capoccia lucida ad eccezione di un solo capello svolazzante.
Un vento fortissimo si é abbattuto catastroficamente sul suo mondo e la sua casa é stata letteralmente spazzata via. Come se non fosse già abbastanza anche il suo toupé alla Elvis é andato perduto.
Fossi stato
al suo posto avrei già inscenato in mezzo alla strada una flagellazione
catartica alternata a levate di indici contro le istituzioni, sorde al mio
dolore.
Non quel marshmallow acquoso
di Hendrik che invece, come un perfetto Robinson Crusoe, fa immediato appello
alle poche risorse rimastegli per avviare le ricerche dei pezzi della sua casa,
a partire dalle scarpette che indossa e le cui intersuole ospitano dei
dispositivi di caricamento generanti energia sufficiente a compiere un
singolo teletrasporto. Chiaro, no?
Per il CEO C. Niemand, sì. Ed è stato un successo (“500.000+” scaricamenti da piattaforma per Android); io francamente ci ho messo un po’ di più.
Altro che scarpe LED!

La trovata di questa sofisticatissima tecnologia “prêt-à-porter” ha permesso di sviluppare un platformer alla Super Mario assai godibile e in cui si schivano pareti, evitano strapiombi, scavalcano ostacoli in movimento e ci si tuffa in cumulonembi a mezzo di apparizioni e sparizioni altamente energivore. Tutto ciò avviene sotto l’avvincente preoccupazione che potremmo non riuscire a ricaricare in tempo ciò che le consente ovvero le scarpette di Hendrik il tapino. Ci accompagnano melodie leggere come l’aria e il molleggio di uno scacciapensieri ipnotizzante: una colonna sonora che nessun ads interromperà mai, almeno fino al quarantesimo livello, terminato cioé il primo set di gioco su quattro (per i quali é richiesto poi l’acquisto a meno di un euro l’uno).
All they are is dust in the wind

T. Bilgeri, designer alla
Black Pants Studio GmbH, ha pensato per noi perditempo un giochino tutto
pennarelli e pantoni, ambientato in un mondo fluttuante e sparso di edifici nei
quali, come le fiammelle soffiate via dalle candeline di una torta, la vita è
stata estinta: ruderi isolati e macerie polverose intorno alle quali sostano
sconsolati sopravvissuti delle nuvole, mesti mostriciattoli che, così avvolti
dalla mestizia, hanno ben poco dei classici “nemici cattivi”.
Infierire su di loro sarebbe
sconfortante quanto ridere facilmente della narcisistica nota data dal
parrucchino perduto del nostro eroe il quale, invece, non scherza affatto ed é determinato ad agire
senza lasciarsi illudere dai politici circa lo stanziamento di fantomatici
fondi per la ricostruzione.
Eroica pragmaticità

A ribilanciare straordinariamente tutta questa profusione di malinconia é soltanto l’atteggiamento del nostro lattiginoso eroe, determinato a scansare i nemici non perchè codardo, ma perchè convinto che ogni forma di disperazione e prevaricazione siano inutili distrazioni rispetto all’unica cosa che conta: ritrovare i pezzi della sua casa e ricomporla, com’era e dov’era.
Un gioco (pluripremiato) che fa del teletrasporto non soltanto un’intrattenente modalità di movimento, ma una vera e propria metafora sul riconoscere e centrare il nocciolo di un problema vero, saltando più che a pié pari le quisquilie e gli accidenti che sempre s’intromettono fra questo e noi.
Ah! Ci sono vecchie volanti che spacciano batterie!
AppStore: https://apps.apple.com/us/app/blown-away-secret-of-the-wind/id1064025591
GooglePlay: https://play.google.com/store/apps/details?id=de.blackpants.blownaway&hl=en_US